IL FATTO QUOTIDIANO BLOCCO STIPENDI

04.09.2014 23:36
Blocco contratti, sindacati forze dell’ordine: “Pronti a sciopero”. Renzi: “No ricatti”

L'annuncio senza precedenti dei rappresentati di pubblica sicurezza e carabinieri: "Qualora nella legge di stabilità sia previsto il rinnovo del blocco salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari corpi". L'astensione dal lavoro è prevista entro la fine di settembre. Il ministro Madia: "Non alimentiamo aspettative che non possiamo mantenere". Protestano anche medici e infermieri

Fonte   | 4 settembre 2014Non solo la sospensione degli straordinari, come minacciano alla questura di Bologna. Ma un vero e proprio sciopero generale delle forze dell’ordine, che si terrà entro la fine di settembre. È quello che annunciano sindacati di polizia e Cocer Interforze (le organizzazioni che rappresentano i militari) che il 4 settembre si sono riuniti per fare il punto della situazione dopo le dichiarazioni del ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia sul proseguimento del blocco contrattuale nel 2015. “Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica siamo costretti, verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, a dichiarare lo sciopero generale”. Per i sindacati delle forze dell’ordine “il governo ha tradito il personale in uniforme”. Così i sindacati della Consulta sicurezza si schierano contro i “contratti degli statali bloccati sino al 2015, compresi quindi forze di polizia e vigili del fuoco”. E annunciano una prima forma di protesta: #piazzapermanente, che vedrà un camper itinerante informare i cittadini in tutta Italia sulla situazione e un presidio a Montecitorio, oltre allo “stato di agitazione permanente con ulteriori proteste eclatanti”. ”Sappiamo che si tratta di una decisione grave – aggiungono le organizzazioni sindacali – ma è assolutamente necessaria. Rappresenta solo il primo passo di una nuova fase di lotta“.