Intervista sul sindacato militare a Girolamo Foti
COMUNICATO STAMPA
SORA. Si avvicina il IV° congresso dell’associazione culturale “Libera Rappresentanza”. L’evento, in programma il prossimo 15 dicembre, alle ore 16:00, presso l’Auditorium De Sica (piazza Mayer Ross) in Sora e organizzato dal movimento, è incentrato sul tema “La svolta sui diritti sindacali per i militari”. Il meeting sarà moderato dal giornalista Rai, Dr. Fabrizio Casinelli. Presentazione a cura di Mario Di Stefano(portavoce Regione Lazio ALR), saluti istituzionali del sindaco di Sora, Arch. Roberto De Donatis. I relatori saranno: Emmanuel Jacob, (presidente di Euromil); Dr. Marco Votano (Portavoce Nazionale LR); Dr. Roberto Congedi (Presidente UNSI); Cav. Eliseo Taverna (Segretario Generale CGS); Daniele Tisci (Segretario Nazionale CGS). Durante l’incontro sarà consegnato il premio cittadino/a modello con le stellette 2018. Ultimo intervento a cura del presidente dell’associazione culturale “Libera Rappresentanza”, Girolamo Foti.
Jobs Act nell'Esercito?
«Con il principio della tutela della salute lo Stato Maggiore dell’Esercito applica al personale militare la cosiddetta circolare I.M.C, “indice di massa corporea”, n.M_DE24363 REG2016 0016099 del 16.03.2016 del Comando Sanità e Veterinaria con oggetto: linee guida per il trattamento delle condizioni in eccesso ponderale (ed.2016).
Detta circolare fissa un limite tra l’idoneità e la non idoneità al servizio, ossia il limite del 30 per cento per gli uomini e il 28 per cento per le donne, riconducendo il controllo ad una mera applicazione di una formula scientifica senza tenere contro della specificità di ogni individuo, ovvero: gli anni di servizio, l’età, l’impiego, la propria storia professionale, la propria condizione familiare.
Il personale non viene sottoposto a controlli specialistici “nutrizionisti, dietisti, psicologici”.
Discorso a parte va fatto per i veterani un po’ più avanti con l’età. Questa categoria di soggetti è infatti influenzata da altri fattori, rispetto agli adulti più giovani, come le modificazioni biologiche collegate all’età, allo stato di salute, allo stile di vita, ai fattori socioeconomico b, stress psicofisico lavoro correlato.
La citate linee guida non contengono nessun riferimento normativo di rango previsto dal quadro giuridico vigente, si tratta di una circolare imposta al personale che all’atto dell’arruolamento non erano sottoposti a questo tipo di procedura.
L'amministrazione rivendica detta circolare, citando l'articolo 582 del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010 n. 90 recante i regolamenti in materia di ordinamento militare art. 14 della legge 28 novembre 2005 n. 254 da premettere icriteri sono fissati esclusivamente per il personale che attraverso il concorso transita in servizio permanente, mentre per il personale in carriera (in servizio permanente), la citata direttiva è orientativa, all'atto del giudizio per l'idoneità al servizio occorre tener conto l'età, gli anni di servizio, la categoria e l'impiego.
Inoltre può essere retroattiva questa legge?
Più volte Il Cocer Esercito è intervenuto per la conservazione del posto di lavoro ai sensi dell’ex articolo 1478 e 4 del Decreto legislativo 15 marzo n.66 alle delibere n.12 del 2018 e n. 15 del 2016.
Il personale sottoposto alla circolare che non riesce a rientrare nei parametri previsti dal calcolo matematico dell’indice di massa corporea, anche in assenza di patologie permanenti, viene collocato in convalescenza per lunghi periodi, fino a 180 giorni, pagato senza lavorare, il tutto per ridurre l’IMC di almeno due punti la massa grassa dopo di ciò si avvia la fase delle convalescenze, fino a due anni.
Questa procedura potrebbe incrementare un grave spreco economico per le casse dello Stato poiché si pagano persone collocate dalla propria amministrazione a riposo coatto per dimagrire, dall’altra parte queste interminabili convalescenze mettono a rischio nel tempo il proprio posto di lavoro e potrebbero rallentare la propria carriera.
Nelle tabelle (ferme al 1992) delle valutazioni di infermità, l’obesità non viene menzionata; le CMO applicano la normativa rigidamente rispetto ad altre patologie permanenti.
Non potendo riformare solo per l’obesità, tendono a far sforare i 730 giorni (stipendiati senza lavorare per risposo forzato) di aspettativa, con conseguente decadimento dal servizio e con la possibilità di non transitare nei ruoli civili.
L'amministrazione garantisce che il militare posto in convalescenza poiché non rientra perfettamente alla formula scientifica sul peso, nel caso rientra nella formula, può anticipare la visita per l'idoneità al servizio.
Per quanto concerne invece l’invalidità civile, la percentuale d’invalidità può essere concessa ad un soggetto obeso (soltanto in presenza di obesità di terzo grado con IMC superiore a 40 per cento) va dal 31 per cento al 40 per cento in quei soggetti con limitata funzionalità e con masse adipose voluminose tali da non poter svolgere le normali attività»;
L’obesità va considerata come una patologia vera e propria da trattare come tale, ovvero con percorsi personali mirati di rieducazione elementare e di sport.
Un ambiente di lavoro particolarmente stressante può condurre alcune persone ad un deperimento generale, altre all’impinguamento: si può pretendere che una persona possa intraprendere un percorso per ristabilire un equilibrio salutistico se subisce la costante pressione psicologica della paura di perdere il lavoro?
Le proposte e criticità.
1. Concordiamo tutti che in linea di principio si debba tutelare la salute del personale tenuto conto della funzionalità delle nostre Forze Armate, ma si ritiene opportuno che occorre rivedere e sospendere temporaneamente detta circolare, poiché i parametri imposti risultano eccessivi e privi di fondamento scientifico con un ulteriore elemento di dubbio, nascente dal fatto che la circolare vigente preveda, in caso di superamento della percentuale del 30 per cento, l’obbligo per il personale di essere posto in convalescenza attraverso un lesivo meccanismo di deliberata “esclusione” anziché “inclusione” della persona dall’ambito lavorativo.
Di fatto la persona si ritrova sola a gestire e risolvere la propria condizione, dimenticando il vecchio motto dei militari “nessuno resti dietro”;
2. La tutela della salute è lo scopo primario di ogni norma e, per questo, occorre un vero e proprio cambiamento di “filosofia”, atto a preservare e mettere al centro della problematica la persona.
L’aiuto va portato in loco con l’ausilio del DSS, degli istruttori ginnico-militari, per seguire un programma alimentare e sportivo all’interno delle strutture e in orari di servizio, evitando di porre, in convalescenza e con obbligo di presentarsi alle visite preposte solo alla scadenza di questa.
3. La convalescenza produce effetti dirompenti in termini di carriera e giuste aspettative in capo al personale rappresentato: non vengono effettuate le minime consulenze specialistiche in materia, nonostante provvedimenti quali quelli della collocazione in convalescenza (che rischiano di determinare la perdita del posto di lavoro). È noto che tali “rischi” non sussistono per gli appartenenti ad altre Forze armate, tanto meno in capo al comparto sicurezza, e ciò nonostante, i dettami legislativi di equa ordinazione. Le disposizioni in materia di I.M.C. possono portare fino alla perdita del posto di lavoro per riforma, ciò in palese disparità di trattamento tra il personale dello stesso comparto o tra i comparti Difesa-Sicurezza». Il Ministero della salute dà indicazioni ben precise sull’unità di misura I.M.C.;
3. Non è accettabile che l’unica alternativa prevista dalla circolare a tutela del militare che può anticipare il rientro a domanda se riesce a ridurre di almeno due punti il suo peso corporeo, prima del periodo previsto, tale procedura rischia di creare misure aggressive al proprio corpo per dimagrire in tempi brevi come l’utilizzo di medicinali, operazioni allo stomaco, ed altro.
4. Occorre avviare iniziative volte a modificare la circolare di cui in premessa, e che la circolare rivista deve essere applicata non solo all'esercito, ripristinando il principio di giustizia ed equità tra tutti gli appartenenti delle Forze Armate e le Forze Armate.
5. Detta circolare può in qualche modo condizionare e/o limitare l’esercizio del mandato dei delegati Cocer, Coir, Cobar dell’Esercito sottoposti a queste procedure.
6. Come si può conciliare l’applicazione della suddetta circolare con la normativa vigente in materia di diritti universali dell’uomo e di tutela della salute della persona, con quanto previsto dall’atto di arruolamento sottoscritto dai quadri permanenti, nonché con l’equo ordinamento tra le Forze armate e le Forze dell’ordine
Palermo 13/08/2018