CASO FOTI - INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE - IL MINISTRO DELLA DIFESA NON RISPONDE

23.06.2016 22:53
RIZZO Gianluca

testo di

Venerdì 22 maggio 2015, seduta n. 433

  — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che: 
secondo quanto riporta ilfattoquotidiano.it in data 16 maggio 2015 il delegato Cocer caporal maggiore capo scelto Girolamo Foti in forza al 46o reggimento trasmissioni di Palermo, sarebbe stato punito con tre giorni di consegna per avere i capelli asseritamente lunghi, nonostante che, dopo un iniziale richiamo verbale del suo comandante di compagnia, si fosse recato dal barbiere dello Stato maggiore Difesa; 
successivamente, in data 8 maggio 2015, allo stesso Foti veniva contestata dal proprio comandante di reggimento una presunta violazione del regolamento di disciplina punibile con la consegna di rigore in quanto il medesimo avrebbe «svolto attività connessa con la rappresentanza militare al di fuori dell'Organo di appartenenza avendo assunto la Presidenza dell'Organismo/Associazione Movimento Libera Rappresentanza»; 
dalla lettura dello statuto di detta associazione, liberamente consultabile sul sito internet della medesima, non risulta che la stessa sia un'associazione tra militari o che si occupi specificamente di tematiche relative alla rappresentanza militare ma sia un sodalizio tra cittadini per «la promozione della solidarietà e della responsabilità per costruire una nuova qualità del vivere civile»; 
in sostanza, al Foti viene contestato l'esercizio di un diritto civile costituzionalmente tutelato che non va a interferire con il suo status di militare né tantomeno con le sue attività di appartenente al Cocer; 
la vicenda è molto seria. E stranamente questo inusitato accanimento contro il Foti viene dopo che lo stesso in un paio di occasioni si è detto favorevole a un sindacato per i militari. Diritto riconosciuto recentemente dalla Corte europea dei diritti dell'uomo ma evidentemente indigesto alle alte sfere delle forze armate e probabilmente anche alla Ministra Pinotti che ha fatto scrivere, in quello che pomposamente chiama Libro bianco della Difesa, che lo stesso non si sarebbe occupato del «complesso (sic) tema della Rappresentanza Militare, ... essendo prerogativa dell'azione del Parlamento» –: 
se quanto riportato in premessa risulti al Ministro; 
se il Ministro non ritenga di assumere ogni iniziativa di competenza per salvaguardare l'attività degli organi della rappresentanza militare e nello specifico di un loro delegato; 
se non ritenga inoltre di dover ribadire il diritto costituzionale di tutti i cittadini, compresi i militari, alla libertà di espressione e di associazione. (4-09308)