ATTO DI SINDACATO ISPETTIVO AL SENATO SUL CASO FOTI - IL MINISTRO DELLA DIFESA NON RISPONDE -

23.06.2016 23:00

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05713

Atto n. 4-05713 Pubblicato il 27 aprile 2016, nella seduta n. 616, CAMPANELLA ,BOCCHINO - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

il consiglio centrale di rappresentanza (COCER) è vigente ai sensi del codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010) e regolamentato dal testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare (decreto del Presidente della Repubblica n. 90 del 2010);

una delle principali funzioni dell'organismo è quella di valutare l'opportunità o meno di "sindacare" l'operato dell'amministrazione difesa in funzione dei riflessi sul benessere del personale in applicazione di norme e circolari interne;

l'organismo viene anche convocato in sede parlamentare, qualora, in funzione del tema specifico, sia prevista normativamente l'acquisizione del parere della rappresentanza militare in merito alle riforme o ai provvedimenti normativi in corso di approvazione riferiti al comparto difesa e sicurezza;

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

il delegato nazionale del COCER dell'Esercito, caporal maggiore capo scelto Girolamo Foti, che risulta essersi da sempre distinto positivamente nello svolgimento del proprio mandato, tanto da divenire punto di riferimento per molti suoi colleghi, dal 23 marzo 2015 risulta essere stato sottoposto ad un'anomala serie di provvedimenti disciplinari dalla catena di comando, sia del proprio reparto, sia degli organi di vertice;

il primo provvedimento disciplinare è culminato con 3 giorni di consegna (atto n. 0003897/CCSL/5.8.2, reso in data 13 aprile 2015); il secondo è culminato con 3 giorni di consegna (come da verbale n. 0007848 Cod. Id. VOL ind. Class. 5.8.3, reso in data 20 maggio 2015); il terzo è culminato con 7 giorni di consegna (atto prot. n. 00012107/CCSL/5.8.3 e reso in data 17 novembre 2015);

nel marzo 2015, egli riceveva una notifica da parte dal proprio comandante di compagnia per un provvedimento disciplinareper futili motivazioni, nel quale emergeva chiaramente che i profili accusatori del provvedimento non risultavano conformi ai dettami normativi, poiché non venivano puntualmente indicati i fatti o atti oggetto di censura o quantomeno reputati tali. In particolare, si leggeva che: "presentatosi in caserma per disbrigo pratiche amministrative connesse al servizio di rappresentanza Cocer con aspetto poco decoroso della persona, nella fattispecie portava i capelli lunghi"; questo provvedimento è culminato con 3 giorni di consegna;

in quell'occasione, dopo aver fatto ricorso gerarchico al comandante di reggimento con scarsi risultati, lo stesso ha presentato ricorso al tribunale amministrativo regionale per la Sicilia al fine di far valere le proprie ragioni, ottenendo intanto dalla Direzione generale per il personale militare la revisione delle note caratteristiche, risalite da "nella media" a "superiore alla media";

nel maggio 2015, il delegato Foti veniva convocato dal proprio comandante di corpo, il quale gli notificava un altro avvio di procedimento disciplinare per l'irrogazione di un'eventuale sanzione di consegna di rigore;

anche in questo caso, i profili accusatori del provvedimento, a quanto risulta agli interroganti, non erano conformi ai dettami normativi poiché non venivano puntualmente indicati i fatti o atti oggetto di censura o quantomeno reputati tali;

tale secondo provvedimento disciplinare era frutto del "monitoraggio" dei profili social privati posto in essere al fine di "osservare" le attività private del delegato, in particolare al di fuori dell'orario di servizio;

in data 19 ottobre 2015, veniva notificata, dal comandante di compagnia del 46° reggimento, il terzo provvedimento disciplinare a seguito di un'intervista rilasciata dal delegato Girolamo Foti a "il Fatto Quotidiano" e pubblicata in data 10 ottobre 2015;

in questa occasione veniva intimata una sanzione di 7 giorni di consegna semplice, adducendo futili motivazioni, sostenendo la mancata autorizzazione dell'autorità superiore inerente alla possibilità di rilasciare interviste in violazione dell'art. 1472, comma 1, del decreto legislativo n. 66 del 2010, in quanto qualificatosi "Delegato Cocer" avrebbe trattando "argomenti di servizio e/o ad essi ricollegabili";

motivazioni contestate dallo stesso Foti, che, evidenziando il fatto che ai delegati non viene mai negata la possibilità di rapportarsi con la stampa a titolo personale, non si presentava al Fatto Quotidiano come delegato Cocer e rilasciava dichiarazioni in maniera sintetica e non specifica nel rispetto della libertà di pensiero (art. 21 della Costituzione)spiegando la sua vicenda senza entrare in materie attinenti alla sicurezza delle infrastrutture;

considerato che:

al delegato Girolamo Foti, a quanto risulta agli interroganti,non è stato concesso di conferire gerarchicamente con il Ministro in indirizzo per esporre le ragioni che hanno condizionato e limitato il proprio mandato;

risulta agli interroganti che egli abbia più volte denunciato la possibilità di essere vittima di mobbing da parte dei suoi organi superiori, adducendo come motivazione il fatto di aver anteposto pubblicamente resistenze ad alcune situazioni che vedono demansionato il proprio personale rappresentato, ovvero ripartizioni economiche su emolumenti alquanto anomale, nonché aver manifestato pubblicamente il proprio dissenso sulla riforma della rappresentanza militare, privilegiando e sostenendo una riforma su chiave sindacale, soprattutto alla luce delle recenti sentenze della CEDU;

risulta inoltre agli interroganti che egli sia stato sottoposto ad altre disposizioni che, specie se valutate complessivamente, appaiono seriamente opinabili,fino a far paventare una limitazione del mandato elettivo rivestito, attraverso la minaccia della sua sottoposizione alla procedura sanitaria di misurazione dell'IMC (indice di massa corporea) per un successivo invio in licenza di convalescenza;

considerato inoltre che:

altri casi simili, a quanto risulta agli interroganti, avvengono in particolare all'interno del COCER Esercito, mentre nelle altre sezioni della rappresentanza militare (Marina, Aeronautica, Guardia di finanza e Carabinieri) non esistono ad oggi casi analoghi;

a parere degli interroganti, un intervento ispettivo del Ministro in indirizzo risulterebbe opportuno, al fine di chiarire i fatti esposti, che ad oggi hanno limitato il mandato del delegato Girolamo Foti,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda adottare in merito, affinché il delegato Girolamo Foti, eletto per il secondo mandato consecutivo, venga messo nelle condizioni di rappresentare il personale senza subire indebite pressioni.