INTERPELLANZA PARLAMENTARE SUL COCER DELLE MERAVIGLIE DELL'ON. FORMISANO (IDV) E RISPOSTA DELLA MINISTRA PINOTTI

05.11.2015 06:18

A 4/07225 CAMERA Stampato il 3/08/2015 Pagina 2 di 5 TESTO ATTO Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07225 presentato da FORMISANO Aniello testo di Mercoledì 10 dicembre 2014, seduta n. 347 FORMISANO. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che: nel blog www.girolamofoti.it, il giorno 27 novembre 2014, è apparso un comunicato scritto dai delegati COCER dell'Esercito, Pietro Ricci, Girolamo Foti, Marco Votano, nel quale avrebbero segnalato una scissione all'interno del COCER ESERCITO XIo MANDATO, lamentando una certa leggerezza nell'affrontare i problemi del personale: «Oggi si è consumato l'ennesimo strappo, probabilmente irreparabile, fra i delegati del COCER ESERCITO. Si è assistito all'ennesima e disinvolta leggerezza nei confronti dei piccoli e grandi problemi con cui il personale militare ogni giorno fa i conti. Ogni giorno che passa cresce il malessere fra il personale, e l'attuale strumento della Rappresentanza ci appare inadeguato ed obsoleto. Al riguardo sentiamo il dovere di rendervi partecipi su tutto quello che accade all'interno del palazzo e di questo Consiglio, in quanto, non solo lo strumento attuale appare limitativo nelle sue funzioni, ma ci si confronta con colleghi dalle posizioni per noi incomprensibili, tanto da farci chiedere ma chi o cosa stanno rappresentando??? Di seguito, ed in sintesi, solo alcuni esempi di ciò che è accaduto nell'ultimo periodo, al solo scopo di dare modo a chi legge queste nostre personali riflessioni, di valutare, ogni ed uno per sé, l'operato di chi è o dovrebbe rappresentare le problematiche avanzate dalla base. Spesso siamo stati etichettati come Delegati in cerca di visibilità, ma se fare il proprio dovere ed assumere posizioni anche scomode, accogliendo le richieste della base si chiama visibilità, a questo punto chiediamo agli illuminati cosa significa rappresentare il personale. Evidentemente, per qualcuno significa limitarsi a pubblicare news delle agenzie giornalistiche, oppure qualche delibera COCER nel proprio profilo Facebook, per noi questo si chiama bluff altro che tutela del personale. Affermare di lavorare «in silenzio» per la nostra categoria a nostro avviso è una mera scusa, di fatto, proprio chi teorizza siffatto comportamento all'interno del COCER, non ha mai portato una sola problematica di categoria in Consiglio dall'inizio di questo mandato, e non solo, non ha mai assunto chiare posizioni in difesa dei diritti della Categoria ma di converso ha contrastato in tutti i modi anche le più elementari problematiche che portiamo in Consiglio. Ecco dunque che per noi, meglio rischiare di essere etichettati dai mal pensanti quali protagonisti, piuttosto che essere comparse silenziose e compiacenti. Ovviamente siamo pronti a qualsiasi confronto pubblico con quei Delegati che si sentissero lesi da queste dichiarazioni, e che non si nascondessero (si spera ma non si crede), dietro l'anonimato di fantasiosi nick name. Chi ci conosce e segue i nostri profili sui social conosce la verità, e con quale impegno si è cercato di rappresentare problematiche segnalate da voi stessi colleghi in materia di riordino delle carriere, blocco stipendi ed assegni funzione, svecchiamento, 104, allattamento, 42 bis, vittime del dovere, i vaccini, ricongiungimento familiare, la questione dei sacchetti viveri, lo svecchiamento, il demansionamento, la limitazione della libertà di circolazione «per consegna di rigore», la libertà all'Associazionismo sindacale e tanta altra roba. In vero, abbiamo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07225 CAMERA Stampato il 3/08/2015 Pagina 3 di 5 cercato, con ogni mezzo, di fare il possibile per il personale, e spesso, davanti all'immobilismo del COCER ESERCITO e del COCER INTERFORZE ci siamo visti costretti a portare le nostre istanze a titolo personale dinnanzi alla politica, alle Commissioni Difesa e puntualmente ai Ministri della Difesa che si sono susseguiti, ed è grazie a questo che abbiamo raggiunto alcuni risultati. Ma oggi abbiamo toccato un punto di non ritorno, quando la palude rischia di inghiottirci l'unica salvezza è la rottura. E rottura sia. Mai si è potuto constatare una sordità di questo tipo, se da un lato ci ritroviamo una rappresentanza come abbiamo già riportato in questo documento, limitativa, si aggiungono, adesso, le «incomprensibili» posizioni dell'intera Categoria dei Marescialli e della maggior parte dei Graduati (ad eccezione dei firmatari di questa comunicazione, e del Sergente Maggiore Bilello), che continuano costantemente a votare contro, astenersi o uscire dall'aula prima delle votazioni, causando scandalose bocciature su delibere che non dovrebbero nemmeno essere oggetto di contendere! Siffatte posizioni, ai nostri occhi incomprensibili, sono state perpetrate sistematicamente nel tempo. Se ad astenersi è la categoria degli Ufficiali, la cosa non scandalizza più di tanto, ma non comprendiamo le posizioni, per carità legittime in democrazia, degli altri delegati. Giusto per dare la misura degli argomenti, vi rappresentiamo solo le ultime bocciature a delibere da noi presentate: Astensione di qualche mese, su istanza di parte, dalle prove di efficienza fisica senza conseguenze per le colleghe che allattano; Tutela del posto di lavoro per coloro che subiscono la circolare sull'indice di massa corporea, prediligendo l'aspetto umano ed il supporto anziché isolarli ponendoli in convalescenza e dunque a nostro avviso discriminandoli; La somministrazione del sacchetto viveri, diventato ormai in tanti Reparti la regola anche in caso di servizio isolato. Ci risulta impossibile credere che nei Reparti di appartenenza dei nostri colleghi delegati COCER dei Graduati, non vi siano richieste di intervento in tal senso, e allora perché??? Sempre la scorsa settimana siamo stati protagonisti di un'avvilente e surreale presa di posizione dei rappresentanti della Categoria dei Marescialli durata quasi 4 ore, al fine di convocare un collega vittima del dovere e ammalato di cancro, quasi ci sentivamo in un tribunale dell'AIA, poco ci mancava che fosse il collega ammalato a doversi scusare per aver disturbato la quiete della Rappresentanza Militare. Dopo aver palesato con fermezza che non avremmo fatto un passo indietro su questi temi, alla fine è stata approvata la delibera. Fa specie che proprio i più anziani e molto prossimi alla pensione (3 dei 4 Rappresentanti dei Marescialli del COCER), non colgano l'esigenza di un sussulto, specie in un periodo così buio per le nostre genti. Come non comprendiamo parimente la posizione della collega Maresciallo, che fra l'altro, in quanto giovane donna, credevamo avesse potuto condividere la delibera sull'eventuale disagio in presenza di intensa attività fisica che le mamme in divisa che allattano i propri piccoli potrebbero vivere. Seppur avviliti da queste discussioni, ci sembra opportuno ribadire che ci sentiamo orfani del COCER INTERFORZE, «praticamente presente esclusivamente alle grandi occasioni e per le foto di gruppo», peraltro non ci dimentichiamo la mancata approvazione della nostra delibera che verteva ufficialmente a chiedere l'estensione dei diritti sindacali ed associativi al personale militare, in quell'occasione abbiamo assistito al fuggi fuggi generale di chi a parole e con scritti supporta la tesi del sindacato ma che poi nei fatti abbandona l'aula allo scopo di far cadere il numero legale e precludere ogni possibilità di confronto. Oppure quando abbiamo sollevato la problematica dell'invecchiamento del personale dei Graduati! Secondo le grandi menti «anziane» dei colleghi Graduati COCER, dovevamo sottacere il problema!! Come se il non parlarne avesse sortito un effetto ringiovanente su quel 75 per cento di personale Graduato che nel 2024 avrà un'età media fra i 42 e i 52 anni, con buona pace di uno strumento giovane e proiettabile all'estero!! Che futuro viene previsto in Forza Armata per questi colleghi? Faranno la paventata fine dei Marescialli in esubero? Chi ha detto una parola su questi ultimi? INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07225 CAMERA Stampato il 3/08/2015 Pagina 4 di 5 E sui servizi a 50 anni? Dove sono i colleghi Delegati che dovrebbero rappresentare anche i cinquantenni??? Bò! Non pervenuti. A questo punto siamo noi a chiedere un aiuto a tutti voi, e a coloro che condividono un certo modo di intendere la rappresentanza, in quanto siamo certi che anche se minoranza al COCER, siamo maggioranza fra voi colleghi, vi esortiamo a diffondere con tutti i mezzi utili a disposizione, questo scritto, il quale rappresenta solamente il primo atto di una lunga serie di resoconti che chiameremo IL COCER DELLE MERAVIGLIE. È nostra intenzione pubblicare costantemente tutte le posizioni assunte nei riguardi delle problematiche discusse, sia le nostre che quelle di tutti gli altri delegati. Sarete voi a valutare l'operato di chi avete votato. Nessuno di voi si dovrà sentire escluso da ciò, poiché tutto nasce dalla fiducia che noi diamo quando votiamo i COBAR, che votano i COIR che votano i COCER, ed è a tutti voi che i Delegati DEVONO dare conto e ragione del loro operato. Diffondete se lo ritenete utile, questo scritto ed i successivi articoli del COCER DELLE MERAVIGLIE, e vediamo cosa succede. Vi anticipiamo già, che al COCER INTERFORZE della prossima convocazione si parlerà di effetti della limitazione della libertà personale nell'inflizione della consegna di rigore, e di adeguate protezioni individuali per i colleghi che potrebbero venire a contatto con l'Ebola Virus. Come va a finire ve lo raccontiamo con il prossimo articolo» –: se il Ministro non ritenga opportuno chiarire quali siano effettivamente gli orientamenti del Governo in materia di estensione dei diritti sindacali ed associativi per i militari e tutela per i delegati e quali siano effettivamente gli orientamenti del Ministro interrogato in ordine al funzionamento attuale della rappresentanza militare che risulta essere divisa nel suo interno. (4-07225) INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07225 CAMERA Stampato il 3/08/2015 Pagina 5 di 5 RISPOSTA ATTO Atto Camera Risposta scritta pubblicata Venerdì 31 luglio 2015 nell'allegato B della seduta n. 473 4-07225 presentata da FORMISANO Aniello Risposta. — Lo Stato Maggiore dell'esercito, in merito alla lamentata divisione all'interno della componente esercito della rappresentanza militare, ha comunicato che la circostanza non appare suffragata da sufficienti elementi, non risultando né dai documenti trasmessi dalla sezione esercito del Consiglio centrale di rappresentanza, né dai contenuti delle delibere approvate. Ciò detto, in merito alla prima questione posta nell'atto di sindacato ispettivo, comunico che la stessa è stata già oggetto di una interrogazione parlamentare (n. 3-01283 a firma dei senatori Marton e Santangelo) discussa in Commissione difesa nella seduta del 12 novembre 2014. In quell'occasione il delegato del Governo osservò che «la possibilità di esercitare il diritto di associazione, riconosciuto a tutti i cittadini dall'articolo 18 della Costituzione, trova una forma di temperamento per il personale militare in forza dello speciale ambito in cui viene prestato il servizio e dell'esigenza di assicurare le neutralità, la coesione interna e la massima operatività alle strutture militari. La legittimità di tali limitazioni, tra l'altro, è stata definita nella sentenza n. 499 del 1999 della Corte costituzionale relativa alla conformità dell'articolo 8 della legge n. 382 del 1978, ora recepito nell'articolo 1475 del codice dell'ordinamento militare (di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010), in cui viene ribadito il principio che ai militari spettano i diritti che la Costituzione riconosce ai cittadini ammettendo, comunque, che nella legge possano essere previsti a carico dei militari limitazioni all'esercizio di taluni diritti, ovvero l'osservanza di particolari doveri, sempre che questi siano finalizzati all'assolvimento dei compiti delle Forze armate». In Parlamento, come certamente noto, sono attualmente all'attenzione della competente Commissione IV Camera otto disegni di legge di riforma della rappresentanza che si propongono di affrontare la tematica offrendo soluzioni che vanno dalla rivisitazione organizzativa e funzionale degli attuali organismi, fino alla più complessa e totale loro revisione in un'ottica di spinta sindacalizzazione. Sono certa che il Parlamento, a cui il Governo non mancherà di fare avere – nelle forme che gli sono consentite – il suo fattivo apporto di collaborazione, saprà trovare la giusta sintesi tra l'esigenza di garantire la predisposizione di strumenti idonei ad assicurare un ruolo efficace per la rappresentanza militare e la necessità di continuare a preservare i caratteri di organizzazione, coesione interna e massima operatività propri dello strumento militare. La Ministra della difesa: Roberta Pinotti.