PARLANO DI ME - AGENZIA GIORNALISTICA FIDEST

28.08.2014 19:07

Rappresentanza militare

Posted by fidest on Sunday, 11 July 2010

Chi ha avuto a che fare o vive concretamente la realtà del comparto difesa sa bene quali sono gli aggettivi che qualificano meglio l’attuale strumento di rappresentanza militare: insignificante ed obsoleto. Tenendo conto di ciò, è quindi molto facile criticare l’operato del Co.Ce.R. Non è mia intenzione difendere a spada tratta il suo operato; le comunicazioni ufficiali avvengono con mezzi ufficiali. Ma il fatto che io sia membro dell’organo incriminato è giusto che renda conto della mia condotta personalmente, cercando di evidenziare come, all’interno dell’istituzione, sussistono anche posizioni diverse da quella emergente e più palese. Per prima cosa, c’è da dire che sono al primo mandato, e la mia condotta si inserisce quindi all’interno di una prassi inveterata, e come tale difficile da scardinare; in secondo luogo, appartengo al ruolo più debole delle forze armate, escluso e sconosciuto ai media, all’opinione pubblica, ai parlamenti: all’inizio del mio mandato ci credevano dei ragazzini visto che ci chiamano volontari. Per risolvere questa lacuna ho aperto personalmente il sito https://www.facebook.com/l/42982QjN1A2 rf0hOO8ybB08YkmA ;www.girolamofoti.com, interamente dedicato alla truppa; per lo stesso fine, a titolo gratuito, ho assunto la conduzione di un telegiornale sulle tematiche del comparto; ho denunciato attraverso il settimanale “il venerdì di repubblica ” il sottoimpiego dei militari, ho incontrato parlamentari e trasmesso loro documenti che interessano il ruolo che rappresento, ho sempre sostenuto che il riordino delle carriere sia una grossa balla utile a scopi propagandistici, in commissione difesa al Senato ho abbandonato l’aula perchè non potevo accettare interventi a mio avviso denigratori di alcuni politici, e per il clima poco democratico; di risposta mi etichettavano come “populista”, “comunista” , ” polemico”, “politicante”, altri uscivano fuori con pettegolezzi sulla mia persona; va anche detto che la visibilità così ottenuta ha raccolto l’attenzione non proprio amica del gruppo di parlamentari radicali in seno al Partito Democratico, e solo per aver denunciato attraverso un agenzia di stampa gli sprechi della casta a cui seguivano i tagli alla difesa, il precariato delle forze armate , “Ho subito addirittura un interrogazione parlamentare”. Ho criticato il governo per le sue manovre finanziare, per aver disatteso le promesse fatte in campagna elettorale, quando si attaccava il governo Prodi, dimostratosi alla fine l’unico ad aver irrogato un aumento sostanzioso. Il forse prosaico elenco è quello che è noto a tutti, perchè emerso a mezzo stampa; c’è poi tutto il lavoro invisibile di ogni mia azione a a tutela del personale, ma non voglio ne gloriarmi ne dilungarmi.Ora tutti si accorgono, troppo tardi, del massacro sociale messo in atto dall’attuale governo. Eravamo in pochi a gridare allarme, mentre le critiche verso il CoCeR si sprecavano, perchè incolpare un organo debole è più facile che accusare direttamente il ministro e il governo. A mio avviso, il Co.Ce.R sta facendo quello che può fare, ivi compresa la conferenza; le critiche mi sembrano solo una sterile guerra tra poveri, mentre il malessere aumenta. Spero solo che questa situazione trovi un giorno, quello delle elezioni, le sue giuste conseguenze, negando il voto a chi ci mette le mani nel portafoglio, mentre gode ancora di ingiustificati privilegi. Invito anche ad un sincero mea culpa, ricordandosi ognuno a chi ha dato il voto alle recenti amministrative. (Girolamo Foti Delegato Nazionale del Co.Ce.R Esercito)
Ma chi è Girolamo Foti? potremmo dire di lui chiosando quanto E J. K. Whoddle Kerr  ha scritto per altri:  ”Forte perché libero. Libero perché sincero, con sé, con gli altri, tutti gli altri. Quelli a cui ha tolto e quelli a cui ha dato. Sopravvalutato da alcuni e sottovalutato da altri. Ma mai banale, mai insapore, mai incolore.”

Analisi del Cocer a 360° gradi

Posted by fidest on Sunday, 27 September 2009

Editoriale fidest. Il Cocer com’è noto è l’organo di rappresentanza dei militari. Si può molto discutere sul ruolo che svolge, la sua capacità di soddisfare o meno le aspettative dei militari ed anche il Parlamento, in questi giorni, lo esamina tra chi vorrebbe trasformarlo per conferirgli, dicono, più poteri, e chi pensa di affossarlo. Sta di fatto che allo stato è l’unico strumento che riesce in qualche modo ad affrontare taluni temi scottanti e a cercare, attraverso una paziente mediazione, a risolverli. Ne consegue che molto si può fare se si scelgono gli uomini giusti e che hanno esperienza e conoscenza. Proprio per questo motivo abbiamo incominciato a valutare il ruolo che taluni di questi rappresentanti svolgono e sono balzati quasi subito alla nostra attenzione tre nomi: Foti, Bitti e Rossi. Partono, ovviamente da storie diverse ma hanno in comune la voglia di fare, la costanza nel perseguire l’obiettivo, che si propongono di raggiungere, e la giusta conoscenza dei problemi che quotidianamente l’uomo e la donna con le stellette sono impegnati ad affrontare. Partiamo da Girolamo Foti di stanza nel 46° Reggimento trasmissioni di Palermo ed è al Cocer Stato Maggiore in Roma. Girolamo Foti si considera un non allineato. Il suo profilo militare è di tutto rispetto: da circa quindici anni in servizio, Ha esperienze operative nei Balcani “operazione vespri siciliani”, con “oltre 42 mesi fuori area”, Tre anni fa è diventato delegato, per la prima volta, del Cocer. In solo tre anni, il novizio delegato cocer della truppa si è, in pari tempo, impegnato nel sociale nella lotta alla mafia, ed è diventato conduttore televisivo. Questo ruolo gli ha permesso di costruirsi una ricchissima cerchia di amici che contatta regolarmente su face book ed altri strumenti mediatici. Ha realizzato a proprie spese un sito personale che riporta oltre 30 mila visitatori, testati, e ha creato un canale online su you tube. inventore delle video rubriche, ma sopratutto conduttore di un programma televisivo realizzato da una piccola tv di Palermo ma visibile in tutto il mondo attraverso il satellite che occupa le frequenze di sky.  Ma a questo punto qualcuno potrebbe chiedersi :ma chi c’è dietro Girolamo? Diciamo che possiamo incominciare con Padre Ribaduo, la sua “guida spirituale” nonché scrittore, poeta, e giornalista e con un team di giornalisti d’alto livello. Ma ci sono anche altri amici come Pino Maniaci, Rosi Gambino, Giovanni Menni e l’esperto tecnico Pasquale Migliore esperienza decennale nelle tv, e il regista, che ha collaborato con la Rai, Giorgio da Genzano.  si può dire che Girolamo è circondato da qualificati giornalisti e tecnici che gli permettono di mettere a punto un’attività mediatica di grande rilievo e che gli consente di far emergere con forza e convinzione il suo amore di sempre per il mondo delle stellette. Tutta questa attività riesce a metterla al servizio dei colleghi, a rafforzare l’impegno nel Cocer e, quel che più conta, d’avvicinare la politica, la cultura e l’attenzione dell’opinione pubblica al mondo militare, a farlo conoscere e apprezzare per quello che è in realtà di là delle suggestioni mediatiche, a volte disinformate o superficiali nei giudizi. E’ riuscito a farsi ascoltare dagli organi di stampa, dai parlamentari e dagli uomini di cultura.  E’ riuscito a realizzare un notiziario militare in onda su sky 840 in collaborazione con l’agenzia giornalistica fidest, il settimanale cntn, e ad animare da conduttore un programma che a titolo gratuito, conduce avendo sempre in mente l’idea di far risaltare il ruolo del militare e del suo impegno nella vita civile intervistando personalità quali Pino Maniaci giornalista dell’antimafia, la Senatrice Pinotti, l’On Paladini, l’On Paglia, assessori ed esponenti dell’associazionismo. E la sua azione continua con la preannunciata intervista al Gen. C.A. presidente del Cocer interforze che con questa iniziativa apre il confronto tra il gradino più alto e quello più basso e che non ha precedenti in Italia. Dell’altro membro del Cocer Bitti ne parla lo stesso Foti. E’ colui, ci dice, “che ha detto chiaramente, in una audizione, ai parlamentari la condizione del militare e cosa si aspetta dalla classe politica. Una identica assonanza di vedute si riscontra nelle dichiarazioni del generale Rossi riguardo il problema del precariato nelle forze armate. Incominciamo a prendere coscienza che i problemi in Italia non si devono solo esporre, per tranquillizzare le coscienze, ma vanno soprattutto risolti. E’ finito il tempo dei proclami occorre sedersi intorno a un tavolino da parlamentari o anche da civili e da militari, a tutti i livelli di comando, e progettare una società più equa, più solidale, più partecipata poiché non esiste un interesse corporativo, ma una voglia di crescere insieme nel rispetto reciproco. Di Bitti e Rossi apriremo un nuovo capitolo poiché con questi uomini, e confidiamo vi potranno essere anche donne, useremo la leva della ragione e del buon senso per costruire una nuova stagione di progresso e di civiltà in nome dei valori condivisi. (Riccardo Alfonso https://www.fidest.it)